HAWKMAN #1

Il ritorno dell'Uomo Falco


Il Selvaggio Hawkman, personaggio ideato a fine anni Trenta da Gardner Fox e dal disegnatore Dennis Neville, non è uno dei personaggi della DC che ha goduto di grande fortuna e si spera con questo rilancio di rimettere in carreggiata un po’ tutto, serie e protagonista. Ma bando alle ciance – davvero poco audaci – e tuffiamoci nell’avventura numero uno del novembre scorso.

Partiamo, come è giusto che sia, dalla copertina. 
Non sono sicuro però. Ma vogliamo davvero parlare della cover? No dai, meglio di no! Riuscirò a parole a descrivervi quanto sia incredibilmente entusiasmante? Forse no, quindi non ne parliamo, che è meglio! 
CAPOLAVORO ASSOLUTO! 


Il divino Phil Tan (classe ’78, già apprezzato su “Final Crisis: Revelations” sui testi di Greg Rucka, su “Batman e Robin” sui testi del grande Grant Morrison e su “Lanterna Verde”) è l’assoluto protagonista: i suoi disegni sono davvero incredibili (vedere per credere) e non lasciano spazio a ulteriori commenti.
Basterebbe la sua arte e la testata sarebbe da acquistare a scatola chiusa ma c’è di più: la storia, molto intrigante, scritta da Tony S. Daniel (“Flash”, “Batman” e “Giovani Titani” con Geoff Johns per la DC, “Spawn” per la Image, “X-Force” per la Marvel).



Senza grandi informazioni di background, ci ritroviamo a nord dello Stato di New York, dove il buon vecchio Carter Hall (il primo storico portatore dell’armatura dorata) si va a disfare dell’armatura dell’Uomo Falco la quale dopo essere stata data alle fiamme si anima, insegue il nostro e lo avvolge completamente.
Intanto al largo delle Bermuda, la nave oceanografica Cavaliere Splendente recupera un relitto di una nave/astronave con delle incisioni e per la decifrazione delle quali il professor Ziegler fa chiamare il latitante Carter. Poco dopo troviamo il nostro Hall in uno stato confusionale nel suo appartamento/magazzino davvero mal ridotto.


Va a trovarlo il suo amico e collega Terrance che gli spiega che il professore ha bisogno del suo aiuto e allora i due si recano ai laboratori dove al giovane archeologo viene mostrata una mummia aliena (presumibilmente contenuta nel relitto trovato nelle Bermuda) che a un certo punto si anima e attacca alcuni collaboratori del prof. Ziegler trasformandoli in orribili mostri neri in grado di riprodursi dalle loro stesse parti amputate. 
Carter immediatamente si lancia nella mischia e finalmente vediamo che la bardatura di Hawkman gli compare addosso (ah-ha! Ecco come funziona adesso!). Lo scontro è di quelli dai quali non si esce tutti interi perché l’avversario si rivela essere Morphicius, essere alieno in grado di assorbire l’energia delle sue vittime ed è proprio quello che inizia a fare a spese del povero Hawkman (eh, il metallo NTH fa sempre gola, non c’è niente da fare!). 
L’albo ovviamente termina con l’eroe in difficoltà e con la creatura aliena che gli ha quasi strappato l’armatura di dosso. Che dite voi? Ne vedremo delle belle? Chissà!?

ROLANDOVELOCI




IL SELVAGGIO HAWKMAN, contenuto in JUSTICE LEAGUE #1
maggio 2012, Lion/RW edizioni

• Serie: Il Selvaggio Hawkman
• Numero: 1
• Data: Novembre 2011

“La rinascita di Hawkman”
• Testi: Tony S. Daniel
• Matite e chine: Phil Tan
• Colori: Sunny Gho

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