DYLAN DOG #317

Bilotta e l'impostore.



Poco tempo fa, sempre sul blog più Audace che ci sia, è stata pubblicata la recensione de Il cammino della vita, il primo albo della serie regolare dylaniata firmato da uno degli autori di fumetti più talentuosi in circolazione da diversi anni a questa parte, ossia il grande Alessandro Bilotta.
Partiamo segnalando il doveroso e commovente tributo pagato dallo staff guidato da Giovanni Gualdoni allo scomparso Decio Canzio (storico direttore generale della Sergio Bonelli Editore) e passiamo alla recensione vera e propria.



Disegnato da un Nicola Mari più in forma che mai, questo L’impostore è una virata sul giallo più classico che ormai da tanti numeri possiamo - più o meno - apprezzare sulle pagine dedicate all’Indagatore dell’incubo. Più o meno perché non tutti gli autori sono in grado di concepire e realizzare opere stimolanti come sanno fare Bilotta e Mari. Semplicemente. Quindi dato l’altissimo valore del duo coinvolto nel lavoro che abbiamo tra le mani ci siamo immersi nella lettura (più di una in realtà) e ci siamo sinceramente emozionati.



Merito di una storia semplice ma coinvolgente, come sempre in Bilotta, che predilige la riflessione all’azione e l’introspezione ai colpi di scena (qualcuno – ben informato però - potrebbe parlare di storia lenta alla Bergman, alla Lynch).

Dylan si ritrova a indagare su alcuni omicidi avvenuti nel mondo dello spettacolo e in tutti i casi l’assassino sembra essere la copia perfetta della vittima. Di sicuro Bilotta apprezza David Lynch, Freud e letteratura psicanalitica e riesce a inserire il tema del doppio in modo oserei definire perfetto (solo due esempi per non eccedere in spoileraggio selvaggio, anche se la tentazione è forte: in basso, a p. 82, c’è la tavola dell’abbraccio materno a Floyd per comprendere quale dei figli si sia salvato che è semplicemente da antologia dylaniata…APPLAUSI!; o a pagina 98 con l’inquietante e – finalmente irrazionale – finale che vale da solo il prezzo del biglietto…ANCORA UN MARI ECCLESO!).



Il nostro Dylan indaga nel mondo apparentemente dorato della televisione e scopre tante storie di vite solitarie e fallimentari alle quali tutto il successo la fama e i soldi di questo mondo non potranno mai restituire pace e sanità: dalla approfittatrice Scarlett che assume inizialmente Dylan, ad Arthur Foster prima vittima e carnefice a sua volta in nome dello show business, dalla rampante Elisabeth Carver colpevole di puntare troppo in alto per rendersi conto da chi sia circondata quotidianamente, all’attore paranoide Charles Robinson che vive trasformandosi nei personaggi che imita, fino a Floyd Clarke protagonista assoluto – suo malgrado – di un inizio e di una fine albo davvero memorabili.  



Che altro aggiungere? Ah, sì! Quando c’è di mezzo Bilotta non ce n’è per nessuno…
ROLANDOVELOCI







DYLAN DOG serie regolare n. 317
SERIE: DYLAN DOG
NUMERO: 317
DATA: FEBBRAIO 2013
SERGIO BONELLI EDITORE

“L’IMPOSTORE”

COPERTINA: ANGELO STANO
TESTI: ALESSANDRO BILOTTA
DISEGNI E CHINE: NICOLA MARI

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