I nuovissimi X-Men #1

Il rilancio dei mutanti secondo Bendis & Immonen


Con l’operazione Marvel Now!, la casa editrice statunitense ha fatto ripartire molte serie dal numero 1. C’è subito da dire che nessuna di queste serie fa tabula rasa di quanto accaduto ai personaggi in precedenza: questo rilancio degli X-Men, ad esempio, tiene conto pesantemente di degli sconvolgimenti del recente crossover “AvX” (ovvero “Avengers vs X-Men”) e della sua appendice “AvX: Conseguenze” [Se voi lettori audaci non avete avuto l’occasione di dare uno sguardo alle saghe precedenti, un po’ noi e un po’ il buon Bendis faremo in modo che non vi sentiate troppo a disagio].Le serie presentate in questo nuovo spillato Panini sono tra le prime e le più importanti del rilancio dei mutanti operato dalla Casa delle Idee: “All New X-Men” di Brian M. Bendis & Stuart Immonen e “X-Men Legacy” di Simon Spurrier & Tan Eng Huat.

“All New X-Men” (con la saga “Gli eroi di domani”, di cui in questo numero leggiamo i primi due episodi) vede l’esordio al timone degli X-Men del già citato Brian M. Bendis, sinora mente suprema dietro le gesta dei Vendicatori! Un esordio importante per l’uomo che si spera riesca a rendere più interessanti le avventure di questi Uomini X, recentemente un po’ in decadenza. Accompagnato, poi, ai disegni, dal superbo Stuart Immonen, dallo stile sintetico ma mai troppo, perfetto per questa serie. I primi episodi partono da un plot che pare in palese contraddizione con il titolo: i “Nuovissimi” X-Men altro non sono che gli X-Men classici, quei cinque ragazzi (Ciclope, Marvel Girl, la Bestia, l’Uomo Ghiaccio e Angelo) radunati dal Professor X per essere istruiti sull’uso dei propri poteri. Bene, questi cinque X-Men, per opera di un disperato piano ideato da Hank “la Bestia” Mc Coy, vengono catapultati nel presente. Sì, avete letto bene: gli ingenui X-Men originali dell’inizio degli anni ’60 si ritrovano nell’universo Marvel di oggi! Il povero Hank li ha dovuti chiamare per vari motivi. Intanto, perché sta subendo una nuova mutazione, forse letale (ma vabbè, qualcuno sta male circa ogni due numeri!).


Poi, motivo narrativamente più rilevante, perché Ciclope, ex leader dei mutanti “buoni”, è recentemente stato posseduto dalla forza Fenice, una “forza cosmica di distruzione e rinascita”, che lo ha corrotto e che (alla fine di “AvX”) gli ha fatto uccidere quello stesso professor Xavier che era il simbolo del sogno di convivenza pacifica tra umani e mutanti. Così, Hank decide di dar retta a quanto gli aveva detto l’Uomo Ghiaccio e cioè “se potessimo vedere con i nostri occhi di ragazzi quello che sta succedendo, ci sembrerebbe più terribile di qualunque incubo apocalittico mai sognato!”. Vuole mettere di fronte il Ciclope ragazzino, ingenuo e naïf, con quello disilluso e incattivito dei giorni nostri, che si è alleato con Magneto (ex leader dei mutanti “cattivi”) per reclutare giovani mutanti ed asservirli ai propri scopi.


Questo spunto di partenza, così scombinato, ideato da Bendis, in realtà è interessante per almeno due motivi. Il primo, ovvio, è che l’arrivo dei cinque giovani X-Men alla “Jean Grey School for Higher Learning” (sede attuale dei mutanti capitanati da Wolverine) consente loro di apprezzare tutta una serie di novità a di stramberie successe ultimamente, che guarda caso coincidono con quanto noterebbe un lettore che inizia a leggere ora gli X-Men o che ricomincia a leggerli dopo aver smesso per un po’. Quindi: Giovani X-Men=Nuovissimi Lettori

L’altro motivo è che questo rapporto tra l’età dei sogni e l’età della disillusione è un confronto vivo, che tutti noi prima o poi ci troviamo a dover fare. Questi ragazzi, poco più che adolescenti, nella finzione dell’universo Marvel, si trovano a realizzare uno dei pensieri di ogni adolescente, quello di scoprire “cosa sarò, come diventerò da grande”, con l’unico problema per alcuni (vedi Ciclope) di scoprire di esser diventato un assassino e di aver deluso le aspettative.



Ci rimane un po’ di spazio per parlare di quella complessa, sghemba, strampalata, eccentrica serie che risponde al nome di “X-Men: Legacy”. Spurrier e Huat ci parlano di David “Legione” Haller, figlio di Charles Xavier e dotato di personalità multiple. Ovviamente, il povero Legione aveva trovato una sua pace e stava tranquillo nel suo campo di riabilitazione psichica, se non che gli arriva la notizia della morte del padre, per cui tutto l’ordine delle tante personalità che abitano la sua mente va a farsi friggere. Una serie da tenere d’occhio ma di non facilissima fruizione, che stride invece con la fluida leggibilità della serie scritta da Bendis.
In ogni modo, uno dei migliori numeri uno del Marvel Now!
Giuseppe Giuppo Lamola



I NUOVISSIMI X-MEN n.1 

• Data di pubblicazione: Luglio 2013 
• Editore: Panini Comics 
• Traduzione: Fabio Gamberini 

CREDITS 

“GLI EROI DI DOMANI” (da “All New X-Men” n.1 e 2 – genn. 2013) 

• Testi: Brian Michael Bendis 
• Disegni: Stuart Immonen 
• Chine: Wade Von Grawbadger 
• Colori: Marte Gracia 

“PRODIGO” (da “X-Men: Legacy” n.1 e 2 – genn.2013) 

• Testi: Simon Spurrier 
• Matite: Tan Eng Huat 
• Chine: Craig Yeung 
• Colori: Josè Villarrubia

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