Friedrichstrasse


"Le Storie" di Bilotta e Mosca 




Noi Audaci seguiamo con particolare interesse il lavoro dell’autore romano Alessandro Bilotta e da tempi non sospetti siamo suoi accaniti sostenitori (questo è noto a tutti quelli che seguono il blog Audace e le sue scorribande nel mondo del fumetto). E chi ci segue conoscerà anche quale entusiasmo ci guida quando si tratta di recensire una storia firmata Bilotta. Così, dopo Il lato oscuro della luna e Nobody, in meno di un anno arriva la terza “storia” scritta dall’ideatore di Valter Buio: una bella media, non c’è che dire!
In questa occasione l’autore romano prende spunto dal capolavoro cinematografico del coltissimo regista Florian Henckel von Donnersmarck, Das Leben der Anderen (in Italia: Le vite degli altri), pellicola del 2006 che ha riscosso, giustamente, un unanime consenso in tutto il mondo per la sua carica poetica e drammatica.


Simile è l’ambientazione: siamo nella Germania Est, dalla parte del muro dove non batte il sole, quella che marcisce sotto l’ombra dell’asfissiante dittatura comunista di stampo sovietico la quale, pure nella nobiltà degli ideali iniziali della dottrina filosofico-politica del socialismo, ha dispensato infinite sofferenze a milioni di individui semplicemente impedendo loro di essere se stessi, alienandoli.

Simile è il ruolo del protagonista: nella pellicola Gerd Wiesler, capitano della Stasi (Ministerium für Staatssicherheit ovvero il Ministero per la Sicurezza di Stato), deve spiare un personaggio noto al fine di trovare qualcosa di compromettente sul suo conto in modo tale da screditarlo agli occhi dell’opinione pubblica; nella storia di Bilotta questo spiacevole compito tocca al protagonista, Friedrich, personaggio mutevole che inizialmente – novello Saulo – si dedica con zelo impareggiabile alla sua attività di persecuzione dei sovversivi, ma poi – toccato dalla voce del cuore – cercherà redenzione in un modo del tutto particolare.

Simile è anche lo svolgimento della trama: come Wiesler ritrova la sua umanità smarrita nell’abisso di privazioni nel quale lo aveva fatto precipitare il servizio totale alla causa del suo mestiere, coprendo l’attività “sovversiva” del suo sorvegliato, così Friedrich aiuterà la fatale Marlene Becker, cantante icona della Repubblica Democratica Tedesca, per lenire le sue stesse ferite dell’animo e per ritrovarsi più uomo e meno mostro.

Del tutto inedito, invece, è l’intreccio davvero memorabile che il maestro delle trame Bilotta tesse per donare a questa storia quel tono solenne, drammatico, ricco di pathos e colpi di scena, a metà strada tra il poliziesco e l’esistenzialista che tanto piacerà ai lettori de “Le Storie”.
 

Ovviamente lasciamo a voi di scoprire tutti i risvolti psicologici presenti (sempre fondamentali in Bilotta); tutte le tare di una vita che il nostro Friedrich si porta dentro e dietro, come un fardello di dannazione eterna; tutte le mostruose tecniche di manipolazione mentale messe in atto dai membri del Partito e della Stasi per piegare le menti e le volontà dei protagonisti di questa storia, rese alla perfezione dalla sintesi artistica del talentuoso Matteo Mosca.

Artista dall’intenso tratto, classe ‘73, Mosca ha dato i suoi primi passi nel mondo del fumetto collaborando con il lungimirante Ade Capone che lo inserisce nello staff di Lazarus Ledd (Star Comics) serie di cui in seguito diventa copertinista. Sempre per la Star Comics ha realizzato il secondo albo di Trigger (per i testi di Capone), il quinto di Nemrod (per i testi del team Celoni/Aromatico) e l’ottavo, indimenticabile, numero di Valter Buio, Il signor Buio, suo primo incontro con i testi di Alessandro Bilotta. La coppia in seguito ha dato vita a quello che sicuramente è uno dei migliori albi de "Le Storie", il già citato Il lato oscuro della luna, in cui Bilotta poteva contare sulla collaborazione di un talento straordinario che siamo sicuri ci regalerà altre splendide opere in futuro!

Ancora una volta Bilotta e Mosca riescono nel miracolo. Standing ovation!





Rolandoveloci

 

“Friedrichstrasse”
SERIE: Le storie
NUMERO: 16
DATA: Gennaio 2014
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Alessandro Bilotta
DISEGNI E CHINE: Matteo Mosca
COPERTINA: Aldo Di Gennaro

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