Adam Wild #5 - Recensione

Manfredi e il colonialismo spiegato con un fumetto


Che Adam Wild stia appassionando i vostri affezionatissimi Audaci è cosa risaputa. Ne sono prova e testimonianza le entusiastiche recensioni che puntualmente vi forniscono il nostro punto di vista su questa nuova serie del grande Gianfranco Manfredi (le trovate tutte sul nostro blog!), nonché il recente premio agli Audaci Awards come Audace nuova serie (nella sezione dedicata al fumetto italiano). Fin dallo scorso ottobre, con l’albo d’esordio Gli schiavi di Zanzibar (disegni di Alessandro Nespolino), Adam ci accompagna nel suo viaggio nel cuore della tenebra: lui cerca di mettere i bastoni fra le ruote di spietati negrieri, conquistatori senza scrupoli, affaristi della peggior specie mentre noi riviviamo il dramma africano all’epoca dell’Imperialismo e del Colonialismo.


Per chi scrive, l’albo in questione si è rivelato particolarmente utile: studiare tra i banchi di scuola gli anni che vanno dal 1870 al 1914, di solito, risulta poco appassionante per i ragazzi; ma è bastato portare in classe questo numero di Adam Wild (i fanciulli sanno che il prof. legge i fumetti) e leggere la pagina di Safari e il dialogo (a p. 39) tra l’inflessibile Adam e Dufour – terminato con un bel pugno (sock!) del nostro eroe sul viso del malcapitato soldato belga – che i nomi di Bismark e di Leopoldo II, la Conferenza di Berlino e le motivazioni reali che spingevano gli Stati europei ad addentrarsi in Africa e a conquistare quelle che erano considerate “terre di nessuno” gareggiando in velocità sono risultati immediatamente più concreti, reali e comprensibili… potere dei fumetti!



Con l’irresistibile Conte Narciso Molfetta al sicuro a Ujiji con quel sant’uomo del reverendo Robison a studiare le carte di Livingstone, Adam – di ritorno dalle sue ultime fatiche (si vedano le recensioni di Adam Wild 3 e 4) – raggiunge una stazione commerciale gestita dall’americano Chuck Anderson, un simpatico uomo in avanti con gli anni, e dal suo giovane figlio Jerry. I due comprano avorio pagandolo con il sale, cosa che scarseggia nella zona, e vivono in pace con gli indigeni, i Kuba guidati dal saggio e valoroso Izori, una pacifica tribù in guerra con i temibili cannibali Zappo Zap. Questi ultimi – il loro perfido capo Malumba, in realtà – sono in affari con i belgi, novelli imperialisti, i quali comprano da loro schiavi in cambio di fucili. Secondo voi quanti secondi Adam impiega a decidere da quale parte stare? Il tempo di scolarsi un mezzo bicchiere di buon whiskey, avete detto?! Sì, bravi!
Quello che succederà ve lo lasciamo scoprire da soli: a guidarvi ci penseranno i disegni meravigliosi del talentuoso Antonio Lucchi, i quali si commentano da soli (alcune delle tavole sono davvero da antologia: la sequenza a pagina 17 e quella delle pagine 26 e 27). Sul disegnatore sassarese possiamo solo spendere parole positive: il suo è uno splendido esordio in Bonelli (dopo aver realizzato alcuni episodi di Davvero di Paola Barbato e un episodio del webcomic Rusty Dogs scritto da Emiliano Longobardi; vi invitiamo a scoprire di più sul talentuoso disegnatore in quest'intervista per Lo Spazio Bianco).




Ancora una volta Manfredi riesce nel suo obiettivo: realizzare storie godibili attingendo dal vero, un vero scomodo, ignorato o troppo spesso messo volontariamente nel dimenticatoio perché i crimini commessi dagli europei – gli evoluti europei, portatori della civiltà e del progresso, coloro che applicavano il darwinismo a livello sociale – in Africa e in Asia in quegli anni ancora gridano vendetta.
Magari ci fosse stato davvero un Adam!
Noi ci consoliamo col fatto che Adam c’è per noi, ogni mese: il prossimo appuntamento è, infatti, quello del 3 marzo con il numero sei, L’incubo della giraffa (e la splendida cover di Darko Perovic, con tanto di animali dagli occhi di brace avvolti dalle fiamme, promette meraviglie)!

RolandoVeloci


ADAM WILD: “La terza luna” 
NUMERO: 5
DATA: febbraio 2015 
SERGIO BONELLI EDITORE 

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Gianfranco Manfredi
DISEGNI E CHINE: Antonio Lucchi
COPERTINA: Darko Perovic

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