Audaci Awards '15: FUMETTO ITALIANO





Come sempre inauguriamo la nostra premiazione con il fumetto italiano. Nello specifico, i premi che state per leggere riguardano il fumetto seriale e quindi sono in qualche modo legati principalmente alle due realtà che da sempre dominano la produzione seriale di fumetti inediti in edicola, ovvero Sergio Bonelli Editore e Disney (da alcuni anni appannaggio di Panini Comics), ma non solo.
Leggiamoli insieme!







Audace scrittore di fumetti italiani
Casty (Topolino)
Sono anni che Andrea Castellan, meglio noto come Casty, incanta i lettori con storie degne della miglior tradizione Disney, a partire dall'insuperabile Floyd Gottfredson. Quest'anno è stato superlativo: ci ha fornito fulgidi esempi della sua bravura da fuori classe con Topolino e l’Impero Sottozero su Topolino #3091, 3092 e 3093, Topolino e le pipposcarpe mnemoniche su Topolino #3099 e Topolino e il Ramiro di Transvitania su Topolino #3127. Ma la vera gemma è Tutto questo accadrà ieri (su Topolino #3130), un instant classic degno di essere ricordato negli anni, realizzato con la collaborazione di Massimo Bonfatti (già al suo fianco su Cattivik). Omaggio al Mickey Mouse di oggi ma anche a quello degli anni Trenta, la storia è stata pubblicata in occasione dell'ottantasettesimo anniversario da Streamboat Willie, l'esordio del Topo al cinema. Casty è riuscito a cogliere l'essenza del personaggio orecchiuto e a interpretarne le caratteristiche al meglio, ricordandosi nel tragitto che la prima regola è sempre far emozionare.



Audace(i) disegnatore(i) di fumetti italiani
Cestaro Bros (Dylan Dog)
Due artisti in grado di mettersi in gioco e superarsi costantemente. In ...e cenere tornerai (Dylan Dog #343), uno degli albi più significativi del nuovo ciclo dylaniato, ci hanno incantato con una prova da manuale mettendosi al servizio della sceneggiatura pensata da Paola Barbato dopo averne compreso il cuore profondo. Andando oltre le tante citazioni disseminate qua e là (a Giampiero Casertano, Marco Soldi, Neal Adams e tanti altri) è opportuno sottolineare come la loro rappresentazione dello sconfortante viaggio di Dylan verso l'abisso sia dotata di una profondità e una qualità che hanno davvero pochi paragoni. Rileggere per credere!



Audace autore completo di fumetti italiani
Leo Ortolani (Rat-Man)
Il solo e unico Leo. 
Si fa spesso fatica a dar fiducia a un maestro della risata e dell'ironia che si cimenta in una saga particolarmente seria e complessa. Lo stesso Leo ha ammesso di aver rischiato più volte di rimanere impigliato nelle maglie della continuity ratmaniana, tra nodi da sciogliere e fili da riannodare. E ogni tanto pensa bene di distrarci con intermezzi ugualmente straordinari come la bellissima pseudoparodia di The Walking Rat. Eppure noi ben sappiamo che è nelle cose difficili che si misura la grandezza di un Maestro. E mentre si procede a passo svelto verso la fine della serie ("Che avverrà con il numero 122. Settembre 2017", come ha laconicamente annunciato l'autore), Leo torna a concentrarsi su Valker e dimostra ancora una volta che non è il genere in cui cataloghiamo una storia a far la differenza, ma il talento dell'autore che c'è dietro.
In questo caso, il solo e unico Leo.
[Un inchino, poi flettiamo i muscoli e torniamo nel vuoto!]





Audace(i) autore(i) rivelazione di fumetti italiani
[Un ex-aequo. Perché gli artisti che ci hanno colpito quest'anno erano (almeno) due.]
Fabrizio Des Dorides (Battaglia, Dracula) 
Sempre in coppia con Michele Monteleone, a lui spetta l'onore di riportare in edicola Battaglia, il vampiro siciliano ideato da Recchioni e Leomacs nonché di reinterpretare con estrema fedeltà il Dracula di Bram Stoker per la collana I maestri dell'orrore. Il suo è un bianco e nero sporco, ruvido, che deve qualcosa a grandissimi artisti come Dino Battaglia Corrado Roi ma che mette in luce una cifra stilistica autentica e personale. Sentiremo molto parlare di lui. Molto.




e... 


Christopher Possenti (Le Storie, Dylan Dog - I colori della paura)
All'esordio in Bonelli, Possenti ci ha folgorato con Ex Tenebris (Le Storie #32), in cui ha rappresentato egregiamente gli spazi angusti di un'abbazia medievale e le forze demoniache che vi si annidavano. Un'ulteriore consacrazione del suo talento inatteso è arrivata con le splendide copertine di Dylan Dog - I colori della paura, illustrazioni dall'impatto decisamente prorompente!






Audace colorista di fumetti italiani
Annalisa Leoni (Orfani, Dylan Dog - I colori della paura)
Ultimamente ogni volta che c'è Annalisa Leoni ai colori di un albo qualcosa dentro di noi entra in subbuglio. 
Su Orfani: Ringo #7 ha impreziosito egregiamente le matite di Luca Genovese sin dall'efficacissima splash page della sequenza iniziale (sapientemente analizzata in un apposito approfondimento di David Padovani su Lo Spazio Bianco).


Ne La nuova alba dei morti viventi, esordio della collana Dylan Dog - I colori della paura, è tornata a collaborare con Emiliano Mammucari (come già aveva fatto su Orfani #12 e su Ringo #1), conferendo alle sue chine particolare profondità e atmosfera.



Infine, ultimo ma non ultimo, su Orfani: Nuovo Mondo #1 in coppia con l'inarrivabile e mai troppo osannato Gigi Cavenago, ha espresso il suo meglio. Il loro connubio creativo ha lasciato il segno: il tratto immediato e dinamico di Cavenago è stato esaltato dai suoi colori forti ed efficaci per un lavoro mai così fresco e allettante.


Audace copertinista di fumetti italiani
Fabrizio De Tommaso (Morgan Lost)
Fino a ottobre avevamo almeno altri due nomi in mente per questo premio (uno ve lo diciamo, e non ci sono segreti: è Michele Benevento, per il suo lavoro concettuale su Lukas Reborn).
Poi è arrivato De Tommaso. Quasi esordiente, gli viene affidata la complessa missione di rendere fresca e appetibile la nuova serie Bonelli scritta dal divo Claudio Chiaverotti. Senza farsi tremare troppo i polsi dall'emozione, memore delle modalità compositive tipiche dei fumetti statunitensi della Vertigo, De Tommaso ha reso ogni copertina di Morgan Lost un evento (e promette nei mesi a venire di farci rimanere sempre di più a bocca aperta!).










Audace serie italiana
Dylan Dog
L'abbiamo amata. L'abbiamo criticata. Alla fine dei conti non possiamo che riconoscere quanto il 2015 sia stato l'anno di Dylan Dog. Forse non nello stesso modo in cui ce l'aspettavamo, ma lo è stato.
La squadra capitanata da Roberto Recchioni ha indubbiamente riportato attenzione sulla serie, non solo con un robusto rinnovamento editoriale ma anche con un diverso modo di interagire con i lettori e con la critica sul web e i media generalisti (in maniera analoga a quanto fatto con Orfani).
Chiaramente il passo decisivo era riprendere la voglia di sperimentare e di osare, per nulla scontata in una testata che quest'anno compie trent'anni. Eppure è stato fatto, complice l'ottimo lavoro di differenziazione delle serie collaterali (intrigante il Color Fest dedicato ai nuovi volti, molto sentito il debutto del Pianeta dei Morti sullo Speciale e persino i Maxi hanno rivelato una loro funzione e autonomia). Senza contare il debutto di due nuovi sceneggiatori (ci ha stregato soprattutto l'approccio underground di Ratigher) e l'apporto di disegnatori di primo livello (in ordine di apparizione: Daniele Bigliardo, Angelo Stano, Piero Dall'Agnol, Gigi Simeoni, Giorgio Pontrelli, Sergio Gerasi, i già premiati Raul e Gianluca Cestaro, Giampiero Casertano, Nicola Mari, Bruno Brindisi, Carlo Ambrosini, Alessandro Baggi e Luigi Piccatto e collaboratori).
Un'annata nel segno dell'incubo.









Nota: Non lo facciamo mai, ma stavolta ci preme perlomeno citare due altre serie che secondo noi si sono distinte, per l'attenta ideazione delle trame e per l'ottimo lavoro degli autori. Stiamo parlando di Dragonero, con la costruzione certosina di Luca Enoch e Stefano Vietti e di uno stuolo di ottimi disegnatori, e di Lukas/Lukas Reborn, miniserie in cui Michele Medda e soci sono riusciti a ideare un affresco appassionante e coerente.

Audace episodio
"Il prezzo dell'onore" (Le Storie #31)
Un episodio autoconclusivo, delizioso, impeccabile, da antologia del fumetto. In sole 110 pagine Fabrizio Accatino e Paolo Bacilieri hanno dimostrato le potenzialità di una serie che non sempre è riuscita a centrare l'obiettivo e ad essere compiuta come avrebbe potuto. 







Audace episodio breve
"Il suono della sirena" (SmartCoMIX #5)
Un gioiello straordinario e inatteso, in cui il lirismo di Mauro Uzzeo si sposa egregiamente con il tratto sinuoso di Mattia Surroz.


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