Dylan Dog #357

L'ultimo spettacolo, prima dell'oblio...


















Le note di un'opera lirica di Wolfgang Amadeus Mozart risuonano in un vecchio cinema. Lo spettacolo però è molto truculento, c'è tanto, tanto sangue. La parte più agghiacciante però è che... è tutto vero!

Il campanello di Craven Road urla ancora. Dietro la porta un'attrice americana, Vanessa Wilson, perseguitata dal fantasma della bellissima e famosissima donna che era vent'anni prima. Vanessa si reca da un suo fan di vecchia data, un ammiratore dei film horror a cui lei ha dato un volto. Non accetta di andarsene così, non senza aver regalato al mondo "un'ultima, grande ribalta, prima dell'oblio...". E così ricambia quell'amore impossibile che l'Indagatore dell'incubo provava per lei, solo per poi dileguarsi nella notte. Lasciandosi dietro, come labile traccia, una lettera e un biglietto aereo per Los Angeles.
Nella città degli angeli Dylan Dog entrerà in contatto con il crudele mondo degli snuff movies, che nel gergo cinematografico rappresentano quei film in cui le torture mostrate nelle pellicole vengono messe in atto realmente e culminano con la morte della vittima.


I testi dell'albo sono frutto della penna di Pasquale Ruju, mentre i disegni si devono alla talentuosa coppia formata da Davide Furnò & Paolo ArmitanoSi riunisce in tal modo il trio di autori già responsabile di tre albi di Cassidy (il #3, Maschera di sangue, il #9, Verso sud, e l'episodio conclusivo #18, Nessun futuro)per la cronaca, la splendida miniserie ideata dallo stesso Ruju è oggetto di una ristampa per librerie che parte proprio questo mese). Lo sceneggiatore di Nuoro non è affatto nuovo al mondo di Dylan Dog, essendone stato un prolifico autore fino a qualche anno fa (prima di farsi "attrarre" da altri lidi, tra cui la serie regolare di Tex, la miniserie Hellnoir e Un caso come gli altri, suo primo romanzo). In quest'albo, già dal titolo, Vietato ai minori, era possibile prevedere che ci sarebbero state scene particolarmente truculente e alquanto splatter, nulla di eccessivo o di cattivo gusto. La trama ideata da Ruju è lineare e con pochi scossoni, scritta sapientemente ma non particolarmente memorabile. La sensazione, probabilmente normale dopo quasi trent'anni di pubblicazioni, è che alcuni elementi non fossero particolarmente freschi o innovativi, anche se la storia coinvolge e rimane il dubbio di vedere come prosegue e si conclude. Rimane l'ottimo lavoro alla sceneggiatura, dove si nota un buon connubio con i disegnatori: Furnò e Armitano non deludono affatto. I due non sono qui al loro debutto in assoluto su una storia di Dylan Dog, in quanto già si erano fatti notare un paio d'anni fa sul tredicesimo Color Fest (in Attenti al Goblin! su testi di Claudio Chiaverotti). Le loro tavole, sporche e dinamiche al punto giusto, enfatizzano la storia donandole una gran leggibilità. Sono disegni che ci hanno colpito al punto che, come facciamo spesso tra Audaci bramosi, non ci siamo accontentati della lettura del pdf in anteprima e abbiamo acquistato l'albo per apprezzarne la resa su carta (non vogliatecene, ma il cartaceo per noi riveste un valore che difficilmente uno schermo sostituirà mai).


In alcuni punti, forse più o meno volontariamente, i due sembrano rifarsi alla lezione dell'immenso Angelo Stano. A proposito dell'artista nato a Santeramo, la sua copertina è da ascrivere a quello stile iconico e pop che negli ultimi due anni l'artista ha tirato fuori in più occasioni, spesso con ottimi risultati. In questa illustrazione
("che paga il dovuto omaggio al maestro Frank Miller", come sottolinea Roberto Recchioni nell'introduzione all'albo) la tricromia permette di evidenziare il rosso della camicia del protagonista, come già accadeva per la cover del numero precedente, ma anche il sangue sotto le ginocchia della figura in primo piano. Per il resto, tutto è giocato su un bianco e nero molto "fumettistico" in cui domina il colore nero, evidente segnale dell'atmosfera che troveremo nell'albo.
Torniamo alle tavole dell'albo. Senza voler sottostimare il contributo degli sceneggiatori, piace sottolineare come il debutto sulla serie regolare di Armitano e Furnò sia da inquadrare in una sequenza straordinaria che ha visto esordire nell'arco di pochi mesi anche Luca Casalanguida, Emiliano Tanzillo e Fabrizio De Tommaso, tutti artisti in grado di non far rimpiangere i grandi nomi che da sempre si occupano dell'inquilino di Craven Road e anzi di farsi notare positivamente per le loro prove molto riuscite. 

Concludendo, nell'episodio di Dylan Dog di fine maggio si possono trovare alcuni pregi e altrettanti difetti, ma è probabile come già accennato che la storia non rimarrà particolarmente impressa nelle nostre menti, se non per averci presentato altri due talenti senz'altro da tener d'occhio.



Il sommo audace




"Vietato ai minori"
SERIE: DYLAN DOG
NUMERO: 357
DATA: maggio 2016
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Pasquale Ruju
DISEGNI E CHINE: Davide Furnò & Paolo Armitano
COPERTINA: Angelo Stano


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