TEX #678

Laggiù nel Mississippi


Potremmo impiegare giorni interi a cercare giri di parole appropriati e inoppugnabili, ma la sostanza rimarrebbe inalterata: il sodalizio artistico tra Mauro Boselli e Corrado Mastantuono è tra i più fruttuosi e convincenti dell'intero panorama fumettistico seriale italiano. Già dopo i primi tre lavori in comune, e in particolare dopo la splendida storia di Luna insanguinata (Tex #651/653), in molti avevano iniziato a considerarla la "coppia d'oro" del Tex dei giorni nostri (vedi anche recensione di Michele Ginevra su Fumettologica).
Ora ci giunge un'ulteriore conferma con quest'albo, prima parte di una storia doppia che descrive il lato più profondamente arretrato del Sud degli Stati Uniti dopo la guerra di Secessione, quando il razzismo era una problematica ben lungi dall'essere risolta.


"Per fare delle buone storie di Tex, bisogna ambientarle in luoghi in cui la Legge e la Giustizia non esistono: è Tex che porta la Giustizia nel selvaggio e remoto West, dove i giudici, quando ci sono, sono corrotti." 
Mauro Boselli

In Jethro! vengono efficacemente ripresi alcuni personaggi introdotti dallo stesso Boselli circa quindici anni fa, nei numeri 497/499 della serie regolare (disegnati da Carlo Raffaele Marcello). Oltre al Jetrho Stevens richiamato nel titolo, ex schiavo di colore a cui il Ku Klux Klan aveva ucciso la moglie e il fratello, ritorna infatti Glenn Corbett, personaggio con molti meno scrupoli ma particolarmente legato sia a Jethro che a Tex per via della comune esperienza della "Resistenza di Fort Quitman" contro i Comanche.


La storia inizia con una breve parentesi ambientata nel presente, per poi, con classico modus operandi boselliano di intreccio tra storie, spostarsi completamente nel passato e narrare nel resto dell'albo il ritorno di Jethro nello stato natio del Mississippi, al fianco dei "pards" Tex e Glenn. L'accoglienza da loro trovata è molto poco favorevole, tra la gente del paese pronta a reindossare le "vecchie gloriose tuniche" del Ku Klux Klan ed ex schiavi di colore poco disposti a giocarsi quel briciolo di libertà che è loro concesso.



I toni accesi e le tematiche (purtroppo) ancora particolarmente attuali rendono la lettura dell'episodio molto intensa e partecipata. I personaggi son sin da subito caratterizzati in maniera efficace, con dialoghi e scene credibili. Alcuni momenti della storia possiedono una carica e una potenza molto suggestive, come l'intera sequenza muta del sogno di Jethro con gli uomini incappucciati. Ovviamente alla riuscita di queste pagine contribuiscono in maniera assolutamente determinante le chine robuste di Corrado Mastantuono, che sembra riuscire a scavare a fondo nell'anima dei personaggi e a catturarne l'essenza. I giochi di chiaroscuro, le ombre sapienti e l'eleganza del tratto rendono le sue tavole un piacere per gli occhi ma anche un efficace strumento narrativo, pienamente al servizio della narrazione e senza particolari ed evidenti sbavature. Per un artista che passa di frequente e con disinvoltura dall'universo di Topi e Paperi alle strade impolverate del west, non è che l'ennesima prova di una maestria che travalica i confini delle categorizzazioni.



Concludendo, sebbene rimaniamo chiaramente in attesa della seconda e ultima parte in uscita a maggio (che darà nuovamente spazio ai crudeli incappucciati del Ku Klux Klan), non abbiamo grosse remore nel considerare già questa storia come una nuova gemma da aggiungere all'elenco dei preziosi racconti texiani del duo Boselli/Mastantuono, ormai una vera coppia d'assi di prima grandezza.

Il sommo audace
                                                                                                                                                                                                                                                       

TEX “Jethro!” 
NUMERO: 678
DATA: aprile 2017
SERGIO BONELLI EDITORE

COPERTINA: Claudio Villa
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Mauro Boselli
DISEGNI E CHINE: Corrado Mastantuono













Tutte le immagini © 2017 Sergio Bonelli Editore.

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