Dylan Dog Color Fest #21

L'anima più sperimentale delle storie dell'Indagatore dell'incubo



Abbiamo sottolineato in più occasioni la natura potenzialmente sperimentale e persino indie del Dylan Dog Color Fest. Parliamo di "potenziale" non a caso, in quanto solo negli ultimi tempi tale propensione è riuscita a esprimersi con pienezza, per motivazioni varie legate a scelte editoriali. Se dovessimo però ricorrere al termine "indie" (concetto non a caso utilizzato già dal curatore della testata Roberto Recchioni nell'introduzione all'albo), sicuramente ci verrebbe naturale accostarlo a Lo scuotibare, già solo sfogliando alcune pagine dell'albo.


Sceneggiato da Giovanni Masi, disegnato da Giorgio Pontrelli e colorato da Sergio Algozzino, racconta la storia di Sir Hudson, un becchino un po' particolare, e della sua fresca scomparsa, sulla quale indagano Dylan, Groucho e la nipote Alexandra Hudson, giovane anatomopatologa.

Masi è un autore già visto su Battaglia e Orfani (Nuovo Mondo e Terra), che aveva esordito con Dylan Dog un paio d'anni fa proprio sul Color Fest dedicato ai "nuovi volti". La sua sceneggiatura è solida e in qualche modo "classica", senza per questo risultare priva di spunti, non foss'altro che per l'ironia che la permea e per i toni opportunamente virati tra il surreale e il sovrannaturale. Interessanti alcuni passaggi, come le considerazioni dell'autista della metro all'inizio della storia, che riprendono lo stile sclaviano delle brevi ma incisive divagazioni sul senso della vita (e della morte). Va annotata la presenza di un tecnologico Groucho che passeggia dialogando con lo smartphone, elemento che colloca l'episodio all'interno del nuovo corso dylaniato (come già la storia breve di Recchioni e Mormile nel Color Fest precedente).

Come già ampiamente e brillantemente evidenziato nella recensione di Lorenzo Barberis, oltre al lato puramente narrativo, l'episodio si mette in luce per un comparto grafico davvero peculiare.
Il tratto di Giorgio Pontrelli riesce a conferire alla storia un approccio lontano dal realismo "puro", votato a una sperimentazione artistica guidata da un tratto nervoso e mai banale. Il cumulo di ossa, variegato e colorato, viene rappresentato con uno stile che potrebbe riportare alla mente Keith Haring e la sua street art (per la splash page doppia di pp. 74/75 e non solo) ma anche alla pop art più incisiva.
Nel risultato finale influisce in maniera decisamente rilevante l'apporto di Sergio Algozzino ai colori. Algozzino, poliedrico polistrumentista della Nona arte, si diletta qui in un "assolo cromatico", decisamente inusuale per il cosiddetto fumetto popolare da edicola. Il suo lavoro non prevede solamente l'aggiunta di colori acidi, contrasti inediti e tinte piatte, bensì un lungo ed elaborato processo di scelta nel concentrarsi su alcune tonalità e far risaltare determinati dettagli, come il colore fosforescente dei capelli di Alexandra o la colorazione delle tante ossa. Un approccio alla modernità davvero fuori dagli schemi. 



Ciliegina sulla torta, la cover di Giulio Rincione. Non è un segreto l'ammirazione ormai di lunga data del sottoscritto e di tutti gli Audaci nei confronti delle opere di Giulio "Batawp", delle sue illustrazioni che sin dagli esordi hanno mostrato una personalità e una potenza visiva che pochi altri fumettisti della sua generazione possono vantare di riuscire a mettere su carta. La sua lugubre citazione di Nosferatu è un biglietto da visita perfetto per il contenuto dell'albo (e non fa che lasciarci in trepidante attesa per l'annunciata storia da lui disegnata, su testi di Michele Monteleone, in uscita su un prossimo Color Fest).

Al di là dei singoli gusti, chiunque si sia approcciato anche superficialmente a quest'albo dovrà concordare nel considerare quanto mai ardite e sperimentali alcune scelte effettuate, principalmente in fase di colorazione, dando finalmente sbocco a quel lato meno mainstream delle storie dell'Indagatore dell'incubo che una testata come il Color Fest è più che adatta ad ospitare.


Il sommo audace



DYLAN DOG COLOR FEST #21

Data di pubblicazione: Maggio 2017
Editore: Sergio Bonelli Editore
Copertina: Giulio Rincione

Lo scuotibare
Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Masi
Disegni: Giorgio Pontrelli
Colori: Sergio Algozzino








Tutte le immagini : © 2017 Sergio Bonelli Editore.

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