Il ritorno di Brendon: Lola Airaghi e le cover

Dietro le quinte della creazione delle copertine degli Speciali inediti





Tra pochi giorni Brendon tornerà in edicola. La serie Bonelli ideata da Claudio Chiaverotti proseguirà infatti con degli Speciali a colori, a partire da Ritorno al Regno del non mai, di cui vi abbiamo mostrato la copertina e alcune tavole qui.
A realizzare le cover di queste nuove avventure del personaggio troviamo Eleonora Airaghi, detta Lola, già apprezzata autrice (oltre che di Brendon, appunto) di Legs Weaver, Davvero e Morgan Lost. L'abbiamo raggiunta per parlare delle nuove storie di Brendon e per dare uno sguardo dietro le quinte della creazione delle copertine.

Un party con Brendon e Morgan Lost illustrato da Lola Airaghi.

Cosa rappresenta per te Brendon?
Brendon è una presenza costante nella mia testa, oltre a rappresentare l'ideale dell'estetica maschile; il suo carattere introverso ma presente, è fondamentale. Di lui mi fido totalmente. Non lo vedo come compagno, ma come un fratello che sa ciò che voglio e lui è lì a suggerirmelo. Forse saprai che parlo spesso, mentre lavoro, con le voci che ho nella testa e una di quelle è la sua. Non è invadente ma, quando appare, sa sempre dirmi la cosa giusta, spesso riguardante l'atmosfera...  

Brendon ha esordito in edicola quasi vent'anni fa. Come è cambiato il pubblico da allora e come sei cambiata tu come disegnatrice?  
Il pubblico cresce assieme a noi e le esigenze di lettura sono inevitabilmente rafforzate dal desiderio di viversi l'emozione di quegli anni. Nuove storie, con l'intensità di un passato ricco di favole. Per me le letture di Brendon sono favole della buona notte con bacio sulla fronte. Ora il bacio sulla fronte posso anche rinviarlo, ma la favola è sempre ben accolta. I miei disegni son sempre stati ricchi di particolari, ho dato priorità spesso ad ambientazione e dettagli che portassero maggiori informazioni sulla storia e sui personaggi che la vivono. Oggi il filo che conduce la mia ricerca non si è spezzato, ha solo affinato l'atmosfera dove le ombre hanno la priorità... Sotto al nero però, disegno, dettagli e altro ci sono tutti, solo in ombra.






Sulla prima copertina che hai realizzato anche l'occhio meno esoterico può notare una certa quantità di simboli. Ti va di parlarcene? Sappiamo che tu sei un'esperta del simbolismo nell'arte, e non solo in quella visiva.
Il titolo inizialmente era differente, e doveva essere L'albero della vita. Con Claudio (Chiaverotti, n.d.r.) ci piaceva render l'idea che si avvicinasse a qualcosa di esoterico e quale miglior elemento se non il simbolo può dare una lettura maggiore? Così abbiamo lasciato essere Brendon, il protagonista per eccellenza, a rappresentare tutto. Solitamente mi si riconosce per scegliere immagini con tanti elementi visivi, qui sono tutti rappresentati nei simboli. Abbiamo in bella vista, in alto, il simbolo di Plutone, che  può essere affiancato alla trasformazione, trasformazione della vita alla morte e dalla morte alla rinascita a nuova vita e verso l'elevazione. Dietro di questo troviamo Giove in espansione con la sua fiducia a riprendere visibilità (Giove è associato sia alla grandezza che alla vista, oltre che esaltare la fede, come fiducia nel credere che tutto è). Al lato destro (quindi verso il futuro) c'è Mercurio, la comunicazione, e colui che fa da ponte tra chi fa a chi legge. Vicino a lui alla prima ramificazione c'è il simbolo del sale e salendo in diagonale troviamo il simbolo dello zolfo elementi alchemici che danno inizio alla ricerca dell'essenza. Ognuno esprime una diversa capacità di trasmutazione della materia: lo zolfo per la combustione, il mercurio per la plasticità e il sale per la solubilità. Si tratta dei tre componenti corrispondenti nell'uomo, rispettivamente, a spirito, anima e materia. Proseguendo la diagonale, sopra allo zolfo s'intravede un parziale dell'unione dell'Alpha e dell'Omega (inizio e fine). Nell'illustrazione originale ci sono anche altri simboli, coperti nella versione definitiva per esigenze d'impaginazione, quindi lascio che rimangano non visibili anche nella spiegazione. Ma uno scorcio di Saturno sul secondo ramo è fondamentale affinché il tempo, parzialmente nascosto, dia la giusta distanza tra individuo e cosmo. Come ricorda Jung a questo proposito: non è tanto “La via che conduce all’Anima richiede pazienza”, bensì “l’Anima è contenuta nella pazienza”.
Infine, la scelta del rosso, elemento attivo e conduttore di vita.

Grazie ai tuoi disegni che pubblichiamo qui possiamo entrare nella tua officina artistica. Quanto lavoro di tipo concettuale c'è a monte, cioè prima di prendere foglio e matita?
Totale. È fisiologico: prima deve esistere una realtà nella mia testa e la devo sentir viva. Solo poi, inizia una ricerca grazie alla quale trovare il meglio che può rappresentarla.

Com'è collaborare con Claudio Chiaverotti?
Non mi stancherò mai di rinnovare le totali stima e sintonia che riscontro nel collaborare con Claudio. Sceneggiatore ieri, amico oggi, fratello per sempre.

Ringraziamo Lola Airaghi per la consueta gentilezza e disponibilità e vi mostriamo in esclusiva il work in progress della copertina, a partire da un'idea poi scartata e poi con le varie fasi preparatorie della versione finale.













Rolando Veloci & il Sommo




Per le immagini: © 2017 Sergio Bonelli Editore

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