Cavaletto & Candita: il nostro Manson

I due autori ci parlano del loro volume per la collana The Real Cannibal incentrato su Charles Manson



Andrea Cavaletto e Giuseppe Candita sono una coppia inedita nel mondo del fumetto. Il loro Manson - Figlio dell'uomo, presentato in anteprima a Lucca Comics & Games dalle Edizioni Inkiostro, è il primo frutto di una collaborazione che si spera sia lunga e fortunata. I due hanno voluto chiacchierare con i vostri affezionatissimi per raccontare al pubblico più audace che ci sia la genesi e la lavorazione di un volume che, ne siamo certi, farà discutere.
Buona lettura!



Andrea Cavaletto (foto di Mara Marchisio).
Ragazzi, ben trovati! Iniziamo facendovi i complimenti per il vostro Manson: lo abbiamo letto, apprezzato e recensito (vedi qui) e ci sembra un lavoro fatto soprattutto per e con passione. Ci sbagliamo?
Andrea Cavaletto: Assolutamente. La passione è l'elemento basilare di ogni mio progetto. Quella e il divertimento (per quanto possa essere divertente raccontare le gesta di un tipetto come Charles Manson, eh).
Giuseppe Candita: Decisamente, il nostro è un lavoro che si fa sopratutto per passione. Nel caso di questo libro avevo massima libertà creativa,in particolar modo con le atmosfere (faccio riferimento alla sola tecnica). Disegnare una storia su un serial killer come Manson non è stato affatto facile.

Com'è nata l'idea di dedicare un'intera collana alle vicende biografiche dei veri Mostri della storia? Per quali motivazioni avete scelto proprio Charles Manson o che cosa vi affascina di questo personaggio in particolare?
Andrea: L'idea della collana nasce dalla vulcanica mente di Luca Blengino, editor di Edizioni Inkiostro. Volumi unici in formato alla francese, one-shot di 44 pagine con un team creativo diverso per ogni volume, e con un taglio sempre personale. Avrete infatti notato le differenze tra il nostro volume e il primo della collana, che era più didascalico e giornalistico, ma altrettanto affascinante. Charles Manson è stato fortemente voluto dall'editore Rossano Piccioni, perché era convinto che la mia scrittura lisergica e drammatica adottata per Paranoid Boyd sarebbe stata perfetta per raccontare la vita di questo personaggio. Direi che ha avuto ragione! Charles Manson è affascinante e carismatico perché la sua mente è un labirinto, e tutta la sua biografia è in perenne bilico tra follia, menzogna e mito.
Giuseppe: La collana è nata dalla mente creativa di Luca Blengino, Editor di Edizioni Inkiostro, mentre il volere a tutti i costi Charles Manson sulla collana è stata una richiesta dell'editore  Rossano Piccioni. Penso che il fatto che abbiano scelto  me per illustrarla sia dovuto alle mie tinte oscure UAHUAHUAHUAHUAHUAH...ehm.

Sfogliando il volume, si apprezza anche la confezione: la grammatura e la porosità della carta rendono il volume ancora più ruvido. È una scelta voluta per rappresentare anche a livello tattile la brutalità della sceneggiatura?
Andrea: Sì, ottima scelta editoriale. Ne sono veramente soddisfatto.
Giuseppe: Esattamente.

Giuseppe Candita a Lucca Comics & Games.
Com'è stato lavorare con l'altro: vi siete mai scontrati o è andato tutto come speravate? Ora che il vostro lavoro è uscito c'è qualcosa che cambiereste?
Andrea: Scontrati??? Ma no! Siamo due pezzi di pane, Giuseppe ed io. Volevamo collaborare da tempo perché apprezzavamo reciprocamente i nostri lavori, e quando si è presentata l'occasione abbiamo subito colto la palla al balzo. Secondo me il risultato è strepitoso e non cambierei nulla. 
Giuseppe: Io e Andrea siamo stati in perfetta sintonia per l'intero volume. Ci siamo dati molti consigli a vicenda e abbiamo sempre rispettato le nostre esigenze, credo che la cosa sia visibile. Le poche cose che sono state cambiate le abbiamo scelte di comune accordo. Adesso che è in tutte le librerie, non cambierei più proprio nulla. Sono davvero soddisfatto.

Che cosa rappresenta il Fumetto per voi oggi? Un mezzo di sostentamento, un modo per comunicare la vostra visione del mondo o altro?
Andrea: È uno dei vari modi che ho per comunicare, per dire al mondo i miei pensieri su determinati argomenti e per raccontare un po' di me, delle mie paure e del mio inconscio.
Giuseppe: È un media potentissimo oltre che un mezzo di intrattenimento. Io lo uso per raccontare sia le mie storie che quelle degli altri.

A chi vi siete ispirati per questo lavoro? Immaginiamo che Andrea abbia attinto ai numerosissimi libri, saggi e articoli sulla Family di Manson. Lo stesso vale per Giuseppe per il repertorio iconografico?
Andrea: Ho letto le varie biografie in inglese e ho visto degli speciali in TV. Ed è lì che ho capito che non sarebbe stato un lavoro facile, poiché in questa storia tutti mentivano, da Charles Manson, vittima dei suoi stessi deliri, ai suoi seguaci (quelli più fedeli mentivano per proteggere il loro guru, mentre altri mentivano per scagionarsi). È anche per questo che è stato un processo così lungo, a tratti grottesco e contraddittorio. Mi stavo perdendo nella narrazione. Poi ho deciso di raccontare la storia con la mia sensibilità, dal di dentro verso l'esterno, e ho abbandonato l'idea di fare una sceneggiatura giornalistica a favore di uno script "di pancia". Per un po' ho provato ad immaginare di essere Manson...
Giuseppe: Andrea mi ha passato tutto quello che aveva. Di conseguenza io mi sono documentato su tutta la vicenda a partire dai processi e relativa documentazione pubblica. Ho guardato Aquarius, altri film e fumetti dedicati a Manson.

Il Manson di Giuseppe Candita.

Che aspettative ci sono in casa Inkiostro per questa uscita? Se Rossano Piccioni ha voluto disegnare le prime due tavole un motivo ci sarà...
Andrea: Rossano disegna sempre le prime due pagine di prologo, con Alfredo Petronio che fa da narratore, un po' come un Zio Tibia Cannibal. Indubbiamente le aspettative sono alte perché questo volume è un gioiellino!
Giuseppe: Copio e incollo la risposta di Andrea ^_^.

Quali sono i vostri progetti futuri? Avete intenzione di riformare il vostro sodalizio artistico per qualche altra opera?
Andrea: Come dico sempre, chi vivrà vedrà. Ovvio che se ti trovi bene a lavorare con qualcuno, poi speri di avere occasione di ripetere l'esperienza!
Giuseppe: Ne abbiamo già parlato,spero che ci sarà un'altra occasione!

Grazie per il vostro tempo e la vostra disponibilità. Alla prossima abbuffata... di sangue!

Rolando Veloci

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