Il Commissario Ricciardi: Il senso del dolore

Il debutto della serie a fumetti dedicata al personaggio di Maurizio de Giovanni




Il senso del dolore è il volume d'esordio de Il Commissario Ricciardi a fumetti. Pubblicato prima in libreria e poi in edicola, ha rappresentato un piccolo evento, ovvero l'ingresso di Sergio Bonelli Editore nel mondo delle graphic novel per il mercato librario (un mercato che sembra interessare sempre di più l'editore di via Buonarroti) prima ancora che per le edicole. Inoltre, la serie vede gli autori della casa editrice cimentarsi con un personaggio non ideato appositamente bensì proveniente dai romanzi: nello specifico, come noto, il Commissario Ricciardi è nato dalla penna di Maurizio De Giovanni. La storia a fumetti non è però una semplice trasposizione dei romanzi di De Giovanni nel mondo della Nona arte ma una vera e propria rielaborazione e reinterpretazione, con i pregi e i difetti che ne conseguono.


Lo stesso Maurizio de Giovanni ha spiegato bene la natura dell'adattamento a fumetti: “Di fronte a un testo scritto siamo attivi. Mentre leggiamo un libro non possiamo fare altro: chiacchierare, navigare sui social, guardare un film. Anche per questo narrativa, cinema, telefilm e fumetti hanno linguaggi molto diversi. Quello che come scrittore posso rendere attraverso la narrativa è in primo luogo proprio l’interiorità dei personaggi. Ne racconto i sentimenti, più che le azioni. Quando invece si lavora su linguaggi visivi, è necessario affidare l’interiorità alle espressioni dei personaggi, ai loro volti e alle loro interazioni. Così Il Commissario Ricciardi a fumetti non è traduzione in realtà della mia inventiva letteraria. Ma la traduzione di quanto io avevo immaginato in un’altra fantasia”.

Il primo volume della serie è stato realizzato ai testi da Claudio Falco, già autore di Dampyr, ai disegni da Daniele Bigliardo, noto per Dylan Dog, mentre ai colori troviamo Ylenia Di Napoli e Andrea Errico, provenienti dalla Scuola Italiana di Comix di Napoli: un team di autori campani per una storia intrinsecamente napoletana, in quanto ambientata nella Napoli dell'inizio degli anni Trenta.
La trama si sviluppa come un giallo dall'impianto alquanto classico, incentrato sulla ricerca del colpevole di un omicidio. Prima della rappresentazione di Pagliacci, opera lirica in due atti di Ruggero Leoncavallo, viene ritrovato presso il Real Teatro di San Carlo il cadavere di Arnaldo Vezzi, tenore di fama mondiale. A indagare sul caso è chiamato il Commissario Luigi Alfredo Ricciardi della Regia Questura di Napoli.



"Ricciardi è un personaggio immensamente tragico, fatto di pensieri, di silenzi, di sguardi. Si porta dietro un segreto, una maledizione che gli impedisce di vivere e di amare e lo condanna alla solitudine." Così lo descrive lo sceneggiatore Claudio Falco in un'intervista pubblicata sul sito BonelliIl riferimento ovviamente è a quello che il Commissario definisce “il Fatto”: sin da bambino vede i morti nel loro ultimo attimo di vita e ne avverte il dolore del distacco. Questa caratteristica è uno degli aspetti di maggior impatto dal punto di vista visivo, resa in modo vivido e a tratti persino disturbante dalle matite di Daniele Bigliardo.
Proprio l'approccio grafico rappresenta uno dei punti di forza dell'albo: Bigliardo svolge un lavoro certosino sotto vari punti di vista, dalla caratterizzazione dei personaggi alla resa dell'ambientazione, dimostrando una grande cura nella ricostruzione della Napoli del 1931, essenziale ai fini narrativi.

Altro concetto cardine è la parte puramente tecnica. "Ho meditato a lungo sulle tecniche da utilizzare: la semplice matita, la mezzatinta, il colore. Mi sono letteralmente scervellato per capire come impostare la pagina e come partire": così lo stesso Bigliardo si è espresso a riguardo. Il risultato finale è rappresentato da un quasi completo abbandono della classica gabbia bonelliana di sei vignette disposte in maniera regolare, a favore di un layout meno immediato, in cui le vignette si intersecano tra loro, spesso inserendosi l’una nell’altra e senza seguire uno schema predefinito. Sebbene tale elemento di "rottura" sia interessante e indicativo del volersi rivolgere a un pubblico differente da quello solito, va detto che non sempre le tavole risultano di agile lettura. 

Una caratteristica da evidenziare in questa serie è la scelta di abbinare a ogni storia un singolo colore. In questo caso è il blu (seguito nel prossimo numero dal verde e così via), la cui aggiunta risulta in sintonia con il mood della trama e con il carattere del protagonista ma anche, last but not least, con la stagione (come sanno i lettori di De Giovanni, a ogni libro di questo ciclo è abbinata una stagione e Il senso del dolore corrisponde a "l'inverno del Commissario Ricciardi"). Il colore è una patina, un'aggiunta, un tocco d'atmosfera, quasi mai invasivo e spesso in grado di aggiungere profondità ma anche un pizzico di retrò.
Meritano un cenno anche le due edizioni dell'albo. La versione da libreria si differenzia da quella pubblicata in edicola sia per il formato (più grande e cartonato) che per i redazionali, nei quali vengono presentate interviste agli autori nonché studi per personaggi e ambientazioni: un giro dietro le quinte per comprendere meglio l'ampio lavoro svolto nel passare dalla parola scritta al fumetto.

Dicevamo all'inizio che questa rielaborazione comporta piccole grandi differenze e anche pro e contro. Tra i punti a favore c'è senz'altro la bellezza originaria della storia e la sua resa alquanto fedele, che sfrutta alcune peculiarità delle nuvole parlanti, come la possibilità di guardare Ricciardi negli occhi e di intuire i suoi pensieri dalle espressioni e di vivere "il Fatto" con lui, intensamente e senza il filtro delle parole. Poi c'è Napoli, una città viva e pulsante, ricostruita benissimo, al punto che sembra di poter passeggiare per le sue vie. D'altra parte, la complessità e lunghezza della trama rende a volte necessaria una compressione degli eventi che porta a una verbosità a tratti eccessiva, che non sempre favorisce una lettura scorrevole.

Dal canto nostro, pur con i piccoli difetti che abbiamo evidenziato, non possiamo non invitarvi a dare una possibilità a questa nuova interessante pubblicazione Bonelli.

Giuseppe Lamola




"Il senso del dolore"
SERIE: Il Commissario Ricciardi a fumetti
NUMERO: 1
DATA: ottobre 2017 (libreria); novembre 2017 (edicola)
SERGIO BONELLI EDITORE

SOGGETTO: Maurizio De Giovanni
SCENEGGIATURA: Claudio Falco
DISEGNI E CHINE: Daniele Bigliardo
COLORI: Ylenia Di Napoli e Andrea Errico
COPERTINA: Daniele Bigliardo






Tutte le immagini : © Sergio Bonelli Editore.

Post più popolari