Almanacco della paura 2014

Bilotta e Gerasi e il loro «principe d’inverno»




Puntuale, come ogni anno, arriva in edicola il nuovo Almanacco della paura, testata legata da sempre al personaggio dell’Indagatore dell’Incubo ideato da Sclavi negli anni Ottanta. Ogni nuova uscita legata al mondo dylaniato è sempre un’occasione importante e, in questo caso in modo particolare, l’evento è davvero da ricordare per via dei nomi coinvolti nel progetto: Bilotta e Gerasi. Sono questi due straordinari talenti, infatti, a firmare Il principe d’inverno, la storia di questo volume che vede come protagonista un classico dell’orrore: la mummia. Per l’occasione la coppia di autori – sicuramente tra le più apprezzate del nuovo corso della storia dell’inquilino di Craven Road – ha confezionato una delle storie recenti più avvincenti (e questa non è cosa da poco, eh!).




Ripescando nel solido repertorio del mondo di Dylan (il nostro alle prese con un amore poco stabile, che puntualmente finisce presto sostituito con uno nuovo pericolosamente legato all’indagine in corso; un ispiratissimo Groucho – davvero fuori di testa e spumeggianti le sue uscite! –; un Bloch brontolone e dallo stomaco delicato), Bilotta imbastisce una storia solida dai contorni imprevedibili. La mummia della storia però non è la classica mummia egizia tutta movimenti lenti e bende marce, ma è una mummia andina risalente al XV sec decisamente aggressiva e pericolosa. Sta a voi scoprire qual è il ruolo de La forza del destino (soprattutto della storia che racconta) di Verdi nell’economia del racconto (insuperabile Bilotta!), che cosa abbiano a che fare degli spietati narcotrafficanti con la splendida ricercatrice Isabel Suarez, curatrice per il British Museum della mostra che vede come pezzo forte proprio la mummia. È una storia di amore, di vendetta, di vita oltre la morte e… di orrore, senz’altro! Il tratto di Gerasi è sempre sognante e delicato e ben si adatta alla storia scritta dal papà di Valter Buio su misura della sua matita.



Ma la storia di Bilotta e Gerasi è solo una delle tante letture di questa nuova uscita Bonelli. Dopo la splendida copertina del sempre puntuale Angelo Stano, troviamo Scarabocchi per non dormire, il solito editoriale di qualità scritto da Graziano Frediani, affidabile direttore responsabile della casa editrice di via Buonarroti, il quale firma anche il primo vero e proprio servizio dell’Almanacco, quello dedicato ai libri dell’annata horror. Documentato e, come al solito, colto e ricercato, lo scritto di Frediani ci illumina su uno straordinario reperto letterario risalente al II sec. d. C.: Il libro delle meraviglie di Flegonte di Tralle, zibaldone che racconta di leggende e cronache folkloriche relative ai defunti che si rianimano e tornano in mezzo ai vivi (imperdibile la vicenda di Filinnio, fanciulla di Anfipoli, in Macedonia, morta subito dopo il matrimonio e senza conoscere le gioie dell’amore…). Pregevoli i contributi, in questa sede, di Giorgio Giusfredi (il quale dedica spazio all’opera di Del Toro) e di Davide Barzi (che focalizza la sua attenzione sul mondo delle nuvole parlanti).
In seguito, il sempre bravo Maurizio Colombo ci offre una convincente panoramica relativa ai film dell’anno. Tra tutti svetta Oltre il guado, il nuovo lavoro di Lorenzo Bianchini, regista che sembra incarnare il futuro del cinema di paura italiano; un po’ di luce viene gettata anche sulle ultime idee di Rob Zombie, Le Streghe di Salem (per chi scrive, pessimo musicista e regista improponibile!) e del nostro buon Federico “Tiromancino” Zampaglione il quale, con il suo Tulpa - Perdizioni mortali, va a scomodare addirittura gli spiriti malvagi della cultura tibetana. A Luca Fassina spetta di parlarci dei videogiochi (davvero poco audaci quelli dell’annata appena trascorsa!) e a Stefano Priarone dei telefilm. Priarone descrive approfonditamente American Horror Story: Coven, serie tv che, arrivata alla terza stagione, punta tutto sulla stregoneria; Sleepy Hollow, serie che va in onda sulla Fox e che riprende il famosissimo racconto del 1819 dello scrittore Washington Irving, La leggenda di Spleepy Hollow (quella del cavaliere senza testa, per intenderci!) e Dracula, nuovissima serie dedicata al Principe della notte, che vede come protagonista quel figaccione di Jonathan Rhys Meyers (il tennista manigoldo del capolavoro di Woody Allen, Match Point).

Dopo la storia inedita di Dylan Dog, possiamo davvero godere della penna di Maurizio Colombo che ci regala la vera chicca dell’Almanacco 2014, ovvero il suo Dossier sui film horror-thriller italiani. Da pagina 131 a pagina 145, infatti, l’ideatore di Dampyr ci fa rivivere i fasti del cinema dei maestri Mario Bava (insuperato e insuperabile re del genere!) e Dario Argento, del bravo Sergio Martino (regista del memorabile Tutti i colori del buio, 1972) e dell’insospettabile Pupi Avati, che nel lontano 1976, ha realizzato un vero e proprio capolavoro osannato da tutti gli appassionati, La casa dalle finestre che ridono.
In seguito Giuseppe Lippi si dedica alla vita e all’opera delle tre signore del brivido: Chelsea Quinn Yarbro, Laurell K. Hamilton e Stephanie Meyer. La prima è la fondamentale ideatrice di Hotel Transylvania (1978) e del celebre personaggio del Conte di Saint-Germain, fortunato protagonista dei suoi vendutissimi libri. La seconda è la dama in nero che ha partorito l’inquietante personaggio femminile Anita Blake, strega bianca rianimatrice di cadaveri, ammazza vampiri, caratterizzata da un appetito sessuale insaziabile (sbavàz!). La terza è la famosissima scrittrice della saga dei vampiri adolescenti di Twilight, senza la cui penna non avremmo mai potuto godere delle parodie di Ortolani in Rat-Man (solo per questo le vogliamo tanto bene! Chi non si ricorda della Sgnaccamaroni, di Entoni e di Gieson?! Capolavoro assoluto!!).
A chiudere, ecco uno scritto dell’immancabile uomo-ovunque Gianmaria Contro dedicato ai cari e vecchi “posseduti”, agli esorcismi e agli esorcisti sempre di moda!
Ancora una volta una lettura interessante, piacevole e, soprattutto, documentata!

Rolandoveloci



Almanacco della paura 2014 
DATA: marzo 2014
SERGIO BONELLI EDITORE


TITOLO: “Il principe d’inverno”
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Alessandro Bilotta
DISEGNI E CHINE: Sergio Gerasi
COPERTINA: Angelo Stano

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